Vasi Previ

Prima di tutto, è vero che possibili complicazioni della Sindrome di Asherman, sono la placenta accreta e la placenta previa. Ma è anche possibile avere una condizione di vasi previ associata alla placenta previa (non obbligatoriamente!! Ma è possibile!). La definizione di vasi previ è:

Prognosi

Se correttamente diagnosticata prima del parto, la prognosi di sopravvivenza è molto buona. Il tasso di mortalità fetale è molto basso se viene effettuato un taglio cesareo elettivo quando si sia raggiunta una adeguata maturità polmonare.

Diagnosi pre-parto

Sarebbe raccomandabile cambiare l’attuale protocollo che prevede una ecografia di routine per includere nel protocollo il controllo dell’inserzione del cordone ombelicale per escludere che sia velamentosa durante tutte le ecografie di routine (preferibilmente con il color Doppler). Tutti i casi sospetti di inserzione velamentosa del cordone ombelicale, di placenta previa, basso impianto placentare, gravidanze multiple, e placenta multi lobata devono essere controllate per escludere i vasi previ con tecniche ecografiche avanzate, specificamente ecografie di secondo livello del segmento basso dell’utero e/o ecografia transvaginale con color Doppler. La condizione di vasi previ può essere diagnosticata durante la gravidanza anche prima delle 16 settimane con l’uso dell’ecografia transvaginale in combinazione con il color Doppler. La morte del bambino dovuta ai vasi previ è prevenibile se diagnosticata prima della nascita.

Segnali di allarme

I vasi previ potrebbero essere presenti anche se non ricorre alcuna (o nessuna) delle seguenti condizioni: basso impianto placentare (potrebbe essere causato da precedenti aborti seguiti da revisioni della cavità uterina (D&C), o interventi all’utero che hanno causato aderenze), placenta bilobata o succenturiata, gravidanze risultanti da fertilizzazione in vitro o gravidanze multiple. Il sanguinamento dovuto ai vasi previ è indolore. Altri sanguinamenti ginecologici o legati al parto potrebbero non essere necessariamente indolori.

Trattamento

Se la diagnosi avviene antepartum, il piano di trattamento include: uso di tocolitici per fermare tutta l’attività uterina, riposo a letto, evitare i rapporti di coppia, gli esami vaginali, evitare di sollevare pesi, di forzare molto la vescica durante i movimenti; ospedalizzazione, monitoraggio fetale, ecografie regolari per monitorare la progressione dei vasi previ; determinazione della fonte del sanguinamento (se materna o fetale); determinazione della maturità polmonare; trattamento steroideo per favorire lo sviluppo della maturità polmonare; e cosa più importante, parto con taglio cesareo elettivo abbastanza presto per evitare una emergenza ma tale da evitare le complicazioni della prematurità. Se la diagnosi non avviene antepartum, una intensa rianimazione comprensiva di trasfusioni al bambino potrebbe rendersi necessaria.

Esperienze personali e commenti:

Con tutte le informazioni avute dal gruppo sui vasi previ sono tornata in ospedale ed ho insistito per rimanerci fino al parto! Grazie ancora ad Erika Martel (un grande abbraccio!) ed anche a Corinna che mi hanno convinto a restare in ospedale, perché veramente non credevo che fosse così pericoloso per la vita del bambino e per la mia! Ora conosco i rischi di una gravidanza post AS, e specialmente se ci sono ancora aderenze rimaste. Per questo sono della stessa opinione di Corinna e di molte altre nel gruppo che non si dovrebbe rimanere incinta avendo ancora delle aderenze. E certamente è importante tenere sotto stretto controllo la mamma e il bambino ed insistere affinché si verifichi se ci sono vasi previ (con una speciale ecografia). Come ha scritto Susan Kunin: è difficile stare a letto tutto il tempo ma credetemi sarebbe molto più crudele rischiare la vita del bambino e la propria!

Links rilevanti

International Vasa Previa Foundation
(Fondazione Internazionale Vasi Previ) in Inglese

Just What is Vasa Previa?
(Cosa sono i Vasi Previ?) in Inglese

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