Placenta Ritenuta Post Parto e un Protocollo per diagnosticarla e trattarla

Se c’è una ritenzione placentare dopo il parto (anche se molto prematuro) i rischi di infezione ed emorragia sono molto alti e una revisione (D&C) è fondamentalmente l’unica opzione. La guida ecografica potrebbe ridurre molto il rischio di un danno eccessivo all’utero e il rischio di lasciare alcune parti di tessuto all’interno dell’utero, rendendo forse necessaria un’altra revisione. Se c’è un’infezione in corso, la paziente si sentirà male e qualsiasi revisione fatta in questo momento (che non fosse necessaria) aumenterebbe il rischio di danni all’utero, o di diffusione dell’infezione. In assenza di infezione, il tessuto ritenuto potrebbe calcificarsi e la rimozione potrebbe risultare difficile e aumentare il rischio di formazione di aderenze.

Se alla paziente è stata praticata una revisione e questa è stata fatta tra la seconda e la quarta settimana post parto, esiste un rischio molto alto di sviluppare la Sindrome di Asherman, un rischio che probabilmente aumenta se la donna sta allattando (a causa del basso livello di estrogeni) e che potrebbe essere ridotto se alcune cose fossero fatte al più presto.

Se si sospetta una ritenzione placentare, E’ NECESSARIO FARE UN’ECOGRAFIA AL PIU’ PRESTO POSSIBILE. Se viene trovato un quantitativo significativo di tessuto placentare ritenuto (il fatto che si dica che la placenta è stata trovata “completa e intatta” al momento del parto non è accurato al 100%), si tratta di un problema che ci si può aspettare!

Riferite al vostro dottore se avete alcuni dei sintomi sottostanti di Placenta Ritenuta. (Non è necessario averli tutti)